Negli ultimi anni la
tassa sulla casa ha rappresentato uno dei punti più dibattuti in
politica.
Inizialmente introdotta
nel 2012 con il nome di IMU, la tassa più “odiata dagli italiani”
è stata riproposta con alcune modifiche sotto il nome di TASI. Da
un'analisi statistica è stato rilevato che la TASI, in 7 città su
10, è risultata essere più cara della vecchia IMU.
Adesso si prospetta un
nuovo cambiamento...
Che impostazione avrà
la nuova tassa sugli immobili?
La
nuova bozza di legge che è già nelle mani del Ministro
dell'Economia, Pier Carlo Padoan, dovrebbe essere introdotta quale
emendamento nella prossima legge di stabilità.
La
nuova imposta che prenderà il nome di “Local Tax” è considerata
necessaria dal Parlamento in quanto, data la situazione economica del
Paese, risulterebbe impossibile esentare tutti gli immobili.
Il
nuovo tributo dovrebbe, quantomeno, superare le contraddizioni della
TASI; quest'ultima, infatti, è risultata maggiormente penalizzante
per gli immobili di valore medio-basso, dal momento che ha cancellato
alcune detrazioni presenti invece con l'IMU.
La
Local Tax dovrebbe riportare maggiore progressività nel carico
fiscale imposto e dovrebbe avvicinarsi alla vecchia IMU, per ciò che
riguarda aliquote ed esenzioni varie.
La
nuova imposta prevederà, probabilmente, un'aliquota standard al 2,5
per mille, con un sconto fisso da € 100,00. In tal modo dovrebbero
essere esentate dal pagamento del nuovo tributo, tutte le abitazioni
con rendita catastale inferiore ai € 265,00: in pratica circa 2
milioni e mezzo di immobili!
Sarà
inoltre eliminato l'obbligo di pagare l'imposta, in quota parte, per
gli inquilini (novità introdotta dalla TASI fra mille dubbi e
polemiche).
Se
per gli immobili di medio-basso valore la speranza è quella di
essere agevolati dalla nuova “Local Tax”, la stessa cosa non si
può certo dire per quelli più pregiati: il rischio è che la nuova
aliquota massima, prevista al 12 per mille, si traduca in un'altra
tornata di rincari record.
Avvocato Guglielmo Mossuto