martedì 13 maggio 2014

MINACCE e BULLISMO: i mezzi ci sono!


Secondo l'ultima pronuncia della Corte di Cassazione affinché sia possibile configurare il reato di minaccia, all'intimidazione non deve necessariamente seguire il compimento delle azioni. E' sufficiente infatti la sola volontà di spaventare, di generare timore nel soggetto destinatario delle minacce.

Sarà ovviamente necessario poi un accertamento caso per caso per valutare la reale portata della minaccia e la sua capacità di impaurire la vittima, avendo riguardo alle modalità con le quali è stata realizzata la condotta, alle espressioni utilizzate e al contesto in cui si sono realizzati i fatti.
Deve trattarsi di un timore serio e l'entità della minaccia deve essere valutata anche in relazione al soggetto cui è destinata. 

Questa nuova prospettiva aperta dalla Cassazione, abbraccia soprattutto i casi di bullismo, purtroppo sempre più frequenti negli ambienti scolastici, dalle elementari fino alle ultime classi del liceo. Risulta evidente, infatti,  la diversa portata di una stessa frase rivolta da un adulto a un adulto ovvero da un ragazzo, magari corpulento, ad un ragazzino indifeso ed emarginato.

Il nostro ordinamento quindi offre i mezzi necessari a assicurare tutela in queste situazioni, occorre solo il coraggio di portarle alla luce del sole cosi da poter evitare conseguenze talvolta devastanti!

Avv. Guglielmo Mossuto

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