Essere
madri senza rinunciare al proprio lavoro è possibile!
Il
Governo ha stanziato infatti con il Decreto del Ministero del Lavoro del 22/12/2011 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13/2/2013, un fondo pari a circa 60 milioni di euro a sostegno della genitorialità.
Il "bonus Bebè" è previsto, oltre che per l'anno in corso, anche per il 2014 e il 2015, essendo, per il momento, una facilitazione economica a carattere sperimentale; attraverso tale contributo lo Stato vuole favorire il rientro al lavoro delle neo-mamme al termine del periodo di maternità obbligatoria, senza quindi dover ricorrere al congedo parentale, indispensabile per chi non ha nè l apossibilità di pagare una baby sitter o la retta dell'asilo nido nè il sostegno da parte famiglia.
IN CHE MODO E' EROGATO E A QUANTO AMMONTA IL BONUS BEBè?
Questa misura, volta a sostenere la genitorialità in ogni suo aspetto, consiste infatti in un buono del valore di 300€mensili destinato al pagamento di una tata che si occupi del figlio mentre la madre è al lavoro oppure in un asilo nido; 300€ mensiloi che, sebbene in un primo momento possano sembrare pochi, in realtà rappresenta un sostegno concreto dal parte delo Stato nei confronti delle famiglie sempre più alla ricerca del modo di far tornare i conti a fine mese.
Si tratta dunque di
un contributo vincolato, il cui versamento avverrà attraverso:
-
l’emissione di
voucher o di buoni lavoro INPS destinati unicamente al pagamento di una baby
sitter
-
il pagamento
diretto della retta dell’asilo nido convenzionato
TUTTE LE MADRI POSSONO PRESENTARE LA
DOMANDA??? Le cose non stanno
proprio cosi...Possono, infatti,
fare domanda per il bonus bebè esclusivamente le madri, anche adottive o
affidatarie, lavoratrici dipendenti oppure iscritte alla gestione separata, di bambini nati dopo il
1° gennaio 2013 o gestanti la da data del parto delle quali sia fissata non
oltre il 10 novembre 2013. Inoltre, nel caso di due o più gemelli, la madre
dovrà presentare una domanda per ogni figlio.
Non solo escluse da questo contributo neppure le lavoratrici
part-time, verso le quali il beneficio è riproporzionato in base alle ore di
lavoro da esse svolte.
CHI NE E’
ESCLUSO?
Sono escluse, tra le latre, tutte le donne esercenti attività commerciali, nonchè coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane, imprenditrice agricole, pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne, le lavoratrici esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi dell'infanzia o dei servizi privati convenzionati, le lavoratrici che usufruiscono dei benefici di cui al Fondo per le Politiche relative ai diritti delle pari opportunità.
La presentazione della domanda avviene per via telematica,
attraverso il sito WEB istituzionale dell’INPS accedendo tramite PIN (da
richiedere online al seguente link: https://serviziweb2.inps.it/RichiestaPin/jsp/menu.jsp) al percorso: Al servizio del cittadino // Autenticazione
con PIN // Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito // Invio delle
domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per
l’infanzia.
La richiesta del bonus bebè 2013 si può fare per un periodo massimo di sei mesi, termine che si riduce a 3 mesi per le lavoratrici iscritte alla gestione separata, e soltanto negli undici mesi successivi al rientro dal congedo di matenrità.
La domanda
può essere presentata a partire dalle ore 11.00 del 1° luglio 2013 fino al 10
luglio 2013.
Nel momento in cui la lavoratrice compilerà il modulo di richiesta dovrà:
-
indicare se intende beneficiare del contributo per la retta
dell’asilo oppure se desidera ricevere i voucher per il pagamento di una baby
sitter;
-
indicare
il numero di mesi in cui intende beneficiare del bonus, qualora diverso dai sei
mesi previsti;
-
rinunciare
al corrispondente numero di mesi di congedo parentale;
-
autocertificare
la dichiarazione ISEE presentata. La dichiarazione ISEE ha validità annuale ed
è essenziale nella redazione della graduatoria finale, per al definizione della
quale farà fede la data e l’orario di invio
La
graduatoria sarà pubblicata nel sito INPS nei 15 giorni successivi alla
scadenza del bando, dunque entro e non oltre la fine del mese di luglio.
Guglielmo Mossuto.
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