venerdì 31 maggio 2013

DIRITTO DI VISITA DEI GENITORI: COSA SUCCEDE SE UNO DEI DUE OSTACOLA L'ALTRO?


Uno dei momenti più difficili in un procedimento di separazione, specialmente se giudiziale, è la decisione del giudice di domiciliare i figli presso uno dei genitori, con il diritto di visita dell’altro nei giorni e d orari stabiliti dallo stesso.
Capita molto spesso tuttavia che il genitore non collocatario dei figli non riesca a vedere i bambini a causa di atteggiamenti ben poco collaborativi dell’altro genitore.
Tali comportamenti che potremmo facilmente definire ostruzionistici possono concretizzarsi in diverse attività poste in essere dal genitore collocatario al fine di ostacolore il diritto di visita dell’altro genitore.
Sotto quest’aspetto una delle modalità più classiche  di attuazione riguarda la mancata disponibilità del genitore affidatario di collaborare per favorire le visite con ‘altro genitore adducendo magari scuse poco credibili o, nei peggiori dei casi, trasferendosi in località difficilmente raggiungibili proprio per sfavorire gli incontri con l’altro genitore.
Di frequente, poi, il genitore non affidatario o non collocatario viene tenuto fuori da scelte fondamentali per la vita del figlio (problemi di salute, scelte di indirizzo scolastico, ecc.), venendo informato solo a cose fatte. La giustificazione viene spesso ricondotta all’indole troppo ansiosa o invadente del genitore che potrebbe in qualche modo ledere l’equilibrio psicofisico del minore.
Non solo.
Molto spesso capita che il genitore in presenza dei figli o rivolgendosi direttamente a loro, parlino male dell’ex moglie / marito riversando su di loro  accuse e minacce di vario tipo, fino addirittura ad arrivare in sede giudiziarie come spesso accade nelle ipotesi di querele per maltrattamenti o sottrazione di minori.
Chiaramente tutti questi comportamenti, possono portare alla grave conseguenza di una sospensione delle frequentazione genitori-figli, o l’applicazione degli incontri protetti (con la supervisione di un educatore), che certamente sminuiscono e non poco la figura genitoriale.
Avverso tali frequentissimi comportamenti può tuttavia attivarsi il genitore danneggiato, mediante intervento di un legale.
Anche nell’ipotesi limite di affido esclusivo infatti, le decisioni di maggior interesse per i figli, spettano ad entrambi i coniugi. Ne deriva che, ogni comportamento ostativo volto ad ostacolare l’altro genitore sarà considerato grave e pertanto sottoposto all’attenzione del giudice il quale, anche in corso di separazione, avrà diversi strumenti con i quali sanzionare tali pericolosi atteggiamenti. 
Se, ad esempio, vi siano degli oggettivi mutamenti nella vita del figlio (riguardanti la salute o le sue scelte di vita quotidiana, un trasferimento improvviso), il genitore non collocatario potrà chiedere una modifica delle condizioni e delle modalità degli incontri programmati stabiliti dal giudice. Alternativa a tale strada, sempre percorrebile in sede civile è senza dubbio la possibile azione di ammonimento allorquando uno dei coniugi si macchi di gravi inadempienze o di atti che pregiudichino il minore o siano di ostacolo al corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento – la possibilità da parte del giudice di modificare i provvedimenti in vigore tra le parti, ammonire il genitore inadempiente, disporre il risarcimento dei danni nei confronti del minore e dell’altro genitore, condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria.
Non bisogna dimenticare che, nei continui alterchi tra i genitori, le vere vittime restano i figli.
Tali bambini infatti, a seconda del grado di conflitto che serpeggia nella coppia, finiscono per soffrire importanti disturbi, non solo alimentari ma anche stati di ansia o alterazioni del comportamento che gli rendono difficile anche la vità nella società.


Allora, dinanzi a strumenti giudiziari inidonei a fronteggiare il problema, almeno i genitori non dovrebbero dimenticare che quando il rapporto tra di loro finisce, i figli continuano ad avere un padre e una madre e, soprattutto, hanno il diritto di non dover scegliere tra uno di loro.

Guglielmo Mossuto.

1 commento:

  1. Grazie Guglielmo..è quello che sta succedendo a mio figlio con la sua bambina...mio figlio si è rivolto al giudice..ma ancora lei fa quello che vuole..

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