Uno dei momenti più difficili in un procedimento di separazione, specialmente se giudiziale, è la decisione del
giudice di domiciliare i figli presso uno dei genitori, con il diritto di
visita dell’altro nei giorni e d orari stabiliti dallo stesso.
Capita molto spesso tuttavia che il genitore
non collocatario dei figli non riesca a vedere i bambini a causa di
atteggiamenti ben poco collaborativi dell’altro genitore.
Tali comportamenti che potremmo facilmente
definire ostruzionistici possono concretizzarsi in diverse attività poste in
essere dal genitore collocatario al fine di ostacolore il diritto di visita
dell’altro genitore.
Sotto quest’aspetto una delle modalità più
classiche di attuazione riguarda la mancata
disponibilità del genitore affidatario di collaborare per favorire le visite
con ‘altro genitore adducendo magari scuse poco credibili o, nei peggiori dei
casi, trasferendosi in località difficilmente raggiungibili proprio per
sfavorire gli incontri con l’altro genitore.
Di frequente, poi, il genitore non
affidatario o non collocatario viene tenuto fuori da scelte fondamentali per la
vita del figlio (problemi di salute, scelte di indirizzo scolastico, ecc.),
venendo informato solo a cose fatte. La giustificazione viene spesso ricondotta
all’indole troppo ansiosa o invadente del genitore che potrebbe in qualche modo
ledere l’equilibrio psicofisico del minore.
Non solo.
Molto spesso capita che il genitore in
presenza dei figli o rivolgendosi direttamente a loro, parlino male dell’ex
moglie / marito riversando su di loro
accuse e minacce di vario tipo, fino addirittura ad arrivare in sede
giudiziarie come spesso accade nelle ipotesi di querele per maltrattamenti o
sottrazione di minori.
Chiaramente tutti questi comportamenti,
possono portare alla grave conseguenza di una sospensione delle frequentazione
genitori-figli, o l’applicazione degli incontri protetti (con la supervisione
di un educatore), che certamente sminuiscono e non poco la figura
genitoriale.
Avverso tali frequentissimi comportamenti
può tuttavia attivarsi il genitore danneggiato, mediante intervento di un
legale.
Anche nell’ipotesi limite di affido
esclusivo infatti, le decisioni di maggior interesse per i figli, spettano ad
entrambi i coniugi. Ne deriva che, ogni comportamento ostativo volto ad
ostacolare l’altro genitore sarà considerato grave e pertanto sottoposto
all’attenzione del giudice il quale, anche in corso di separazione, avrà
diversi strumenti con i quali sanzionare tali pericolosi atteggiamenti.
Se, ad esempio, vi siano degli oggettivi
mutamenti nella
vita del figlio (riguardanti la salute o le sue scelte di vita quotidiana, un
trasferimento improvviso), il genitore non collocatario potrà chiedere una modifica
delle condizioni e delle modalità degli incontri programmati stabiliti
dal giudice. Alternativa a tale strada, sempre percorrebile in sede civile è senza dubbio la possibile azione di ammonimento allorquando uno dei coniugi si macchi di gravi inadempienze o di atti che pregiudichino
il minore o siano di ostacolo al corretto svolgimento delle modalità
dell’affidamento – la possibilità da parte del giudice di modificare i
provvedimenti in vigore tra le parti, ammonire il genitore inadempiente,
disporre il risarcimento dei danni nei confronti del minore e dell’altro
genitore, condannare il genitore inadempiente al pagamento di una sanzione
amministrativa pecuniaria.
Non bisogna dimenticare che, nei continui alterchi tra i genitori, le vere vittime restano i figli.
Tali bambini infatti, a seconda del grado di
conflitto che serpeggia nella coppia, finiscono per soffrire importanti
disturbi, non solo alimentari ma anche stati di ansia o alterazioni del
comportamento che gli rendono difficile anche la vità nella società.
Allora, dinanzi a strumenti giudiziari
inidonei a fronteggiare il problema, almeno i genitori non dovrebbero
dimenticare che quando il rapporto tra di loro finisce, i figli continuano ad avere
un padre e una madre e, soprattutto, hanno il diritto di non dover scegliere tra uno di loro.
Guglielmo Mossuto.
Grazie Guglielmo..è quello che sta succedendo a mio figlio con la sua bambina...mio figlio si è rivolto al giudice..ma ancora lei fa quello che vuole..
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