martedì 18 febbraio 2014

pensione di invalidità: tra legittimi beneficiari e approfittatori!




Spesso sentiamo dire "falso non vedente, alla guida della sua auto", oppure "invalido lavora 8 ore al giorno"...
Allo stesso modo frequenti sono i casi di persone, realmente invalide e bisognose di aiuti e sussidi che non si vedono riconoscere il contributo di invalidità civile ovvero si vedono riconoscere una percentuale decisamente inferiore alla loro situazione reale.
Ebbene si! Questa è la triste realtà italiana! Se si tratta di un malcostume tutto italiano o meno non lo sappiamo, resta il fatto che il nostro Bel Paese è ai primi posti per quanto riguarda questo "problemino".

In realtà le regole ci sarebbero, e si tratta di regole ben specifiche!
La stessa Corte di Cassazione pochi giorni fa, con un'ordinanza, è tornata a ribadire quelli che sono i requisiti fondamentali per poter beneficiare dell'assegno di invalidità civile.
La normativa di riferimento è la legge 118 del 1971 e la Suprema Corte, richiamandone le disposizioni, ha sottolineato come lo svolgimento di attività lavorativa osti l'accesso a tale beneficio. 
L'art. 13 della citata legge afferma infatti che è riconosciuto un assegno mensile di €. 242,84 per tredici mensilità agli invalidi civili, che non svolgono attività lavorativa, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, la cui capacità lavorativa sia ridotta almeno del 74%, per tutto il periodo in cui tale condizione sussiste.

Questo è uno dei tanti casi in cui la coscienza civile deve intervenire, in cui ognuno di noi deve intervenire, denunciando i casi concreti di cui viene a conoscenza.
Solo annientando l'omertà e non restando spettatori passivi del mondo, potremo risolvere problemi come questo dei "falsi invalidi" e tanti altri che ogni giorno attanagliano la nostra società.

Avv. Guglielmo Mossuto

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