mercoledì 28 gennaio 2015

MENTIRE NELLA REDAZIONE DEL CURRICULUM VITAE E' REATO?


Scrivere falsità nel C.V
Quando si redige il proprio curriculum vitae, per trovare un nuovo lavoro, spesso si esagera un po' nella esaltazione delle proprie capacità professionali.
Nell'ambito di una recente indagine statistica, oltre il 60% degli italiani, ha ammesso di aver scritto informazioni false o non del tutto veritiere nel proprio C.V.
Le informazioni false possono essere di varia natura:
c'è chi sovradimensiona le proprie competenze (57%) asserendo grandi capacità linguistiche o informatiche in realtà inesistenti;
  • c'è chi esagera nel raccontare le proprie esperienze lavorative passate (50%), esaltando in modo pretestuoso il proprio bagaglio tecnico-culturale;
  • c'è addirittura chi inventa totalmente precedenti lavorativi mai esistiti (20%).
Tali comportamenti sono notevolmente aumentati con la diffusione dei curriculum vitae online, su piattaforme come Linkedin o sui vari social network.

Quali possono essere le conseguenze?

A volte risulta complicato inquadrare tali condotte in una determinata fattispecie delittuosa.
Sicuramente quando il falso C.V. viene presentato davanti alla Pubblica Amministrazione i rischi sono maggiori.
Ad esempio autocertificare informazioni false nel proprio C.V., al fine di partecipare a un concorso pubblico, configura il reato di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” (art. 483 c.p.). Per tale reato il massimo della pena edittale prevista è pari a due anni di reclusione.
In altre ipotesi si può incorrere nel reato di “false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie” (art. 496 c.p.).
Nel caso in cui a falsificare il proprio curriculum vitae sia un professionista, ad esempio un avvocato o un commercialista, si può configurare un illecito deontologico e la conseguente sanzione disciplinare da parte del relativo consiglio dell'ordine.
Per tali ragioni falsificare un C.V. può avere conseguenze ben più gravi di quanto si potrebbe immaginare; senza considerare che, esaltare artificiosamente le proprie capacità e le proprie competenze, può portare a fare delle pessime figure nel momento in cui, una volta assunti sul nuovo posto di lavoro, i reali limiti personali vengano inevitabilmente a galla.
Per cui cari amici la cosa migliore è essere sinceri e giocarsi onestamente le proprie carte!

Avv. Guglielmo Mossuto




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