Nel 2012 si
è verificato un femminicidio ogni due giorni,
spesso tra le mura domestiche, e spesso il carnefice è stato proprio colui che
diceva di amare quelle donne, non fermandosi neppure in presenza dei figli.
Quando dopo un giorno di lavoro, di cura
dei figli, di lavori domestici non vorresti altro che startene tranquilla, e
invece arriva lui, stanco, nervoso, ed inizia a insultarti, maltrattarti…non
cedere! REAGISCI!
Viene spesso da pensare che possa
trattarsi di un comportamento passeggero, magari dovuto allo stress, oppure a
problemi sul lavoro, oppure che sia un sintomo del fatto che con il tempo il
rapporto abbia iniziato a logorarsi; la realtà è che si tratta di mancanza di
rispetto, di mancanza di amore!
Si, perché gli schiaffi e i pugni non
sono amore, i baci lo sono, gli abbracci lo sono, ma la violenza, gli insulti,
i soprusi non sono amore! Ed allora è giusto denunciare! Anzi, è
doveroso! Perché le mogli non sono né crocerossine, né tanto meno medici
psichiatri!!
E non si cambia una persona violenta!
Talvolta è necessaria una dose di egoismo
ed una grande quantità di amor proprio, perché la ricerca di ogni
giustificazione possibile spesso prevale sulla determinazione a fare quei passi
verso la Caserma
dei Carabinieri più vicina!
La legge è dalla vostra parte!!!
L’art. 2043 del codice civile afferma che
“qualunque fatto, doloso o colposo, che
cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a
risarcire il danno”.
La violenza può manifestarsi in tante
vesti, può colpire diversi aspetti della personalità di un individuo; pertanto,
la giurisprudenza ha individuato varie tipologie di danno:
- danno
patrimoniale, la violenza posta in essere dall’attore può avere, infatti,
conseguenze patrimoniali sia come esborsi per le cure sia come riflessi
negativi sulla capacità della vittima di produrre reddito.
- danno biologico,
in seguito alla violenza subita, la vittima può sviluppare delle patologie che
possono comportare una menomazione dell’integrità fisica e/o psichica
- danno morale,
consiste nel perturbamento dell’animo e nella sofferenza morale patita dalla vittima
in seguito alla violenza. “Il danno morale è ingiusto così come il danno
biologico, e nessuna norma costituzionale consente al giudice di stabilire che
l'integrità morale valga la metà di quella fisica" (Cass., 4.3.2008
n.5795)
- danno
esistenziale, “consiste in ogni lesione
di diritti comunque fondamentali della persona, risolventesi in un danno
esistenziale e alla vita di relazione” (Cass. civ. sez. I 7.6.2000 n.7713).
Nelle ipotesi di illecito endofamiliare, nell’illecito commesso cioè da un
familiare a danno di altro soggetto appartenente alla stessa cerchia domestica,
sono ravvisabili tutte le tipologie di danno sopraelencate.
Nell’illecito endofamiliare, si configura
il danno non patrimoniale in caso di condotta aggressiva del coniuge, posta in
essere in violazione di doveri matrimoniali, che determini l’aggressione ai
diritti inviolabili della persona dell’altro coniuge (salute, fisica e
psichica, sessualità, integrità morale, dignità, onore, reputazione, privacy).
In tali casi si tratta infatti di
comportamenti che integrano “una grave e
inescusabile violazione di norme di condotta imperative e inderogabili, con
plurime aggressioni a beni e diritti fondamentali delle persone, quali
l’incolumità, l’integrità fisica e la dignità dell’altro coniuge, che hanno
superato la minima soglia di solidarietà e rispetto comunque doverosa, al
partner”. (Trib. Venezia, sent. 766/2012).
Nessuna pena, tanto meno un risarcimento
potranno mai affievolire il dolore, la rabbia, la vergogna e l’umiliazione che
può provare una donna che ha subito violenze, ma è giusto “fargliela pagare”
per poter ripartire, iniziare una nuova vita, fatta di gioia, sorrisi, abbracci
e, magari, amore, ma quello vero! Fargliela pagare con gli strumenti offerti
dalla legge che negli ultimi anni si stanno moltiplicando, a riprova del fatto
che chi è vittima di violenza non è solo!
Avv. Guglielmo Mossuto
Avv. Guglielmo Mossuto
salve , io ho fatto tutto che stato suggerito nel suo articolo dopo 5 anni di violenza contro me e il bambino ,MA non ho ottenuto niente ,ansi mi sono sentita discriminata e offesa da tutta l istituzione . come ha detto lei i risarcimento non ti fa passare il danno che hai subito ne ti restituisci le anni persi ,ma al meno sentire che la legge ti sostiene dando la colpa al mostro ti da la spinta per ripartire .ma PURTROPPO PER ME NON E STATO COSI E SONO SICURA CHE LA LEGGE NON E UGUALE PER TUTTI SOPRATUTTO QUANDO LA DONNA OFFESA E MALTRATTATA E STRANIERA INVECE IL MOSTRO E ITALIANO!!!
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